Mangiato il panettone, Raffaele Vitale resterà alla guida del partito fino al 2014 ma difficilmente sarà ancora segretario provinciale del Partito Democratico di Caserta nei prossimi mesi. Dopo la burrascosa assemblea provinciale, la triade composta da Dario Abbate, Luigi Munno ed Enzo Cappello insieme agli europarlamentari Nicola Caputo e Pina Picierno ed al gruppo di Caserta capeggiato da Franco De Michele hanno raccolto 184 firme di delegati dell'assemblea provinciale che chiederanno le dimissioni del segretario (entro la fine dell'anno saranno consegnate al segretario). Se Vitale, come già annunciato in un'intervista rilasciata a Noi Caserta (leggi qui) non lascerà l'incarico, la stessa si trasformerà in una mozione di sfiducia in assemblea. A quel punto sarà necessario nominare un commissario che porterà il partito alle elezioni regionali ed il nome buono potrebbe essere quello di Rosaria Capacchione, la senatrice che ha aperto di fatto la crisi nel Partito democratico col suo attacco frontale a Vtiale & company (leggi Stefano Graziano e famiglia Stellato) per l'accordo al Consorzio Asi di Caserta. La Capacchione, in questo modo, avrebbe anche l'opportunità di assumere una posizione tale che le possa far giocare la partita per le prossime candidature, visto che l'area Bersani di cui lei stessa faceva parte, si è sciolta al sole dopo l'arrivo di Matteo Renzi.