05 / 12 / 2018
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Redazione
Dopo che il gip aveva disposto il giudizio immediato, l’avvocato della madre superiora (76 anni di Aquilonia) e delle altre ‘sorelle’ (filippine ed indonesiane) ha scelto il rito abbreviato per le sue assistite, che sono attualmente sospese dall’insegnamento fino a maggio 2019. L’udienza si terrà davanti al gip Paone del tribunale di Napoli Nord.
La vicenda, scoppiata a giugno di quest’anno dopo l’operazione dei carabinieri, ha creato un grande scalpore a San Marcellino visto che la scuola paritaria affidata alle educatrici cattoliche era molto conosciuta. Ad incastrarle ci sono numerosi video in cui si vedono chiaramente le aggressioni ai bambini durante l’orario scolastico. In un'occasione, addirittura, un bambino finisce a terra accanto alla scrivania della suora dopo essere stato colpito.
Le indagini sono scaturite dalle denunce presentate ai carabinieri di San Marcellino da parte dei genitori di cinque bambini che, all'interno delle mura domestiche, avevano manifestato disagio e cambiamenti di umore chiaramente riconducibili a comportamenti subiti presso l'istituto scolastico. La madre superiore tentò anche di comprare il silenzio di una famiglia, offrendo di ripagare la retta scolastica.
Le indagini, condotte tra i mesi di aprile e maggio di quest’anno, sono scaturite dalle denunce presentate ai Carabinieri di San Marcellino da parte dei genitori di cinque bambini -alunni della scuola -che, all’interno delle mura domestiche, avevano manifestato disagio e cambiamenti di umore chiaramente riconducibili a comportamenti subiti presso l’istituto scolastico.
L’attività di indagine, condotta anche mediante l’utilizzo di videocamere, ha permesso di documentare documentare diversi episodi ai danni dei bambini
I Carabinieri hanno installato le telecamere nella scuola accertando le violenze ai danni dei bimbi, in particolare schiaffoni, strattoni, capelli tirati; i piccoli – secondo quanto riferito dagli investigatori – venivano anche chiusi in una stanza buia se non finivano presto di mangiare. Le suore indagate sono Josi Sapi, Dionel Loyola, Genovina Barete e Anna Porrari: il pm aveva chiesto i domiciliari, ma il gip non ha ritenuto di applicare la misura cautelare.